Il WC, come quella del bidet, è un’invenzione tanto utile quanto sottovalutata e, al contrario di altri oggetti di uso comune come la lampadina o il telefono, solo in pochi ricordano il nome del suo inventore.
Non esiste una storia chiara e sicura circa le sue origini e si fatica molto a stabilire con certezza quando sia stato inventato e da chi.
Piuttosto che appartenere ad un’unica persona, il WC sembra essere un’invenzione dell’intera umanità perché, nell’arco di migliaia di anni, ogni popolo ha dato il suo personale contributo alla creazione di questo elemento indispensabile dell’arredo bagno.
Il WC è un elemento universale dell’arredo bagno e ormai viene utilizzato in ogni angolo del pianeta
In Cina, in una tomba della dinastia Han risalente al 206 A.C., è stato di recente rinvenuto un antico bagno completo di seduta e meccanismo per far defluire l’acqua.
Un sistema identico era anche utilizzato dagli antichi romani, nella Roma imperiale erano presenti infatti più di 150 latrine pubbliche per soddisfare i bisogni delle classi sociali che non potevano permettersi un bagno privato.
Le latrine erano spesso collocate sotto un portico per offrire riparo dalle intemperie e il locale era sempre ben arieggiato. Esisteva anche un sistema di scarico che utilizzava prevalentemente cisterne di raccolta dell’acqua piovana.
I romani erano un popolo molto civile e per loro l’igiene personale era di grande importanza. Successivamente, con l’arrivo delle popolazioni barbariche e l’ascesa del cristianesimo, la pulizia e la cura del corpo passarono in secondo piano e lavarsi, secondo la visione cattolica, era addirittura peccato.
A causa di questo sistema di valori molto in voga nel mondo medioevale, lo sviluppo del WC moderno è avvenuto molto lentamente e solo grazie all’iniziativa del popolo britannico che, non a caso, ha sempre fatto della sua indipendenza dalla Chiesa Cattolica Romana un motivo di orgoglio.
L’inventore del primissimo prototipo di WC fu infatti un certo John Harlington, figlioccio della regina Elisabetta d’Inghilterra, che nel 1596 creò un complesso meccanismo provvisto di una torre-serbatoio di acqua.
Un rubinetto regolava il passaggio dell’acqua in un serbatoio più piccolo e azionando una botola era possibile far defluire l’acqua di scolo nel pozzo nero.
Pochi anni dopo aver sconfitto l’invincibile armata (1588) del cattolicissimo re di Spagna Filippo II, gli inglesi regalavano al mondo il primo prototipo di vaso sanitario moderno. Fu un primo significativo passo avanti dopo secoli di assoluta oscurità.
Nel 1775, lo scozzese Alexander Cummings, partendo proprio dal prototipo di Harlington, riuscì a creare la versione definitiva del WC moderno. Il suo grande contributo lo diede grazie all’invenzione e all’aggiunta del sifone, un meccanismo idraulico a forma di “U” capace di formare un tappo d’acqua all’interno del tubo di scarico.
Il vantaggio, rispetto alle tradizionali latrine, era notevole e si poteva finalmente chiudere il collegamento tra il vaso e lo scarico maleodorante.
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